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PENSIERI - CICLO
<<Perché la morte è una domanda ricorrente , nel corso della storia umana?
Perché non accettarla come semplice evento biologico?>>
Diego
Forse la risposta risiede nell'indole materialista dell'uomo, fatta di senso del possesso degli oggetti e
delle persone. Dopo tanto tempo speso ad "ammassare" cose ed affetti, la
prospettiva di ritrovarsi a perdere tutto senza preavviso, nel momento più
inaspettato, infonde nell'animo umano un senso di sgomento che lo porta ad
affermare che la morte non è giusta. Ma io penso che, se non è giusta la morte,
allora non lo deve essere nemmeno venire al mondo.
La morte fa parte di un ciclo, è una metamorfosi del corpo e dello spirito a cui
nessuno di noi si può sottrarre, santo o alchimista che sia. Non bisogna temerla
od odiarla, ma nemmeno rassegnarsi ad essa. Piuttosto, accettare la sua presenza
con animo sereno, attenderla come una ulteriore tappa del nostro cammino.
Cosa ci aspetta, dopo, non lo so. La mia è una speranza che "dopo" il viaggio continui, che questa esperienza
non si spenga con l'estinzione di questo corpo che mi porto appresso.
Non so se si tratterà di una evoluzione spirituale, se avverrà la reincarnazione. Ad essere ingiusta non è la
morte, ma piuttosto il vivere nell'incertezza che ciò che si è vissuto, le emozioni, il dolore, l'intero sapere che rendono ricca ed unica la nostra anima siano destinati a disperdersi nel vento come i petali di un fiore.
Nutro delle speranze in qualcosa che mi
permetta di continuare lungo la mia strada, per continuare ad imparare, a
commettere errori, ad innamorarmi. E, perché no, a stupirmi dell'inatteso.
19.06.2001
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