Considerata dei
giapponesi un animale furbo, giocherellone, utile perché si ciba di topi, la
volpe viene chiamata "hokkaido", parola che si traduce in "buoni
vicini" e che è diventata il nome dell'isola da cui provenivano. Venerate
come messaggeri di Inari (=sacco di riso), la dinività delle risaie, nel
giorno di
festa presso i santuari viene offerto alle volpi pasta di soia fritta.
Presente in molte leggende che la vedono traformarsi in fanciulla
e parlare con gli abitanti dei villaggi, una di esse narra di quando il tasso
Gambei osò sfidare la volpe Ohana in una gara di trasformazioni. Accettata la
sfida, Gambei ed Ohana si diedero appuntamento per la notte successiva nel
boschetto di un tempio noto ad entrambi. La volpe si presentò sotto forma di
fanciulla in abito nuziale e notò, a terra, una polpetta ancora fumante che
qualcuno doveva aver perso. Con l'acquolina in bocca, Ohana si chinò per
raccogliere il cibo, ma in quel momento dalla polpetta uscì la voce di Gambei,
esultante per aver vinto la scommessa.
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