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La scoperta da
parte mia di questa forma espressiva è avvenuta all'interno della biblioteca
sita nell'Istituto d'Arte Ceramica di Faenza, presso cui ho frequentato le
scuole superiori. Tra testi sulla ceramica, la chimica, la storia dell'arte,
la letteratura, ho scovato il libro di un autore giapponese, che è poi
diventato la mia base di partenza.
L'ottenimento di una figura origami
è vincolata solo dal materiale, la carta, e dalla regola di non utilizzare
mai le forbici: ogni soggetto è ottenuto grazie ad una serie precisa di
pieghe. Mi dedico appena mi è possibile a questa attività per la profonda
rilassatezza che mi sa donare: la mente si svuota, i pensieri vengono
soffiati via e la mente si concentra unicamente sui movimenti da eseguire,
sulle pieghe da lisciare con precisione. Le mani quasi sembrano danzare con
la carta e le danno vita, trasformandola in gru che sbattono le ali, fiori
dagli ampi petali, o scatole in cui riporre piccoli pensieri felici.
Al momento in questa sezione sono raccolti esclusivamente testi.
Prossimamente provvederò anche ad inserire delle immagini.
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