Risalente al periodo
Kamakura (1185 - 1333 d.C.), il noshi deve il suo nome al "noshi-awabi",
una striscia di carne di mollusco marino seccata al Sole, di colore giallo, un
alimento molto importante nel Giappone del Medio Evo. I samurai che andavano
in guerra erano soliti attrezzarsi con cibi in grado di conservarsi a lungo e
consumabili sul campo di battagli, ed uno di essi era appunto il noshi-awabi,
conservato in un pacchetto che ricordava la forma della conchiglia di tale
mollusco. Con il tempo, il noshi divenne un simbolo di buona fortuna e donato
con tale augurio, per poi "evolversi" nell'offerta del pacchetto tradizionale
con una strisciolina posta al centro a simboleggiare l'alimento.
L'innovazione apportata dal noshi all'origami risiede nel
fatto che, per la sua realizzazione, non era più necessario ricorrere a tagli,
contrariamente ai modelli tradizionali dell'epoca.
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