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Perché Tesla come nome? Chi si interessa un poco alla scienza avrà già intuito da chi ho attinto
per tale appellativo... Si tratta di Nikola Tesla, scienziato jugoslavo nato l'11 luglio
1865 a Smiljan in Croazia, dal reverendo Milutin Tesla e da Djouka, allo scoccare della mezzanotte mentre
imperversava un violento temporale.
Dotato di talento fin dall'infanzia, all'età di tre anni si eccitava per la
scintilla che l'elettricità statica provocava nel pelo del suo gattino. La sua straordinaria
memoria gli permetteva di progettare nuovi macchinari senza disegnarne gli schemi, i disegni ed i calcoli,
memorizzando all'istante tutto ciò che vedeva.
L'asciata l'Europa nell'estate del 1884 all'età di 28 anni giunse a New York portando con sé solo i
vestiti che indossava, in quanto bagagli e risparmi gli erano stati rubati. Gli rimaneva
anche una lettera di presentazione che gli sarebbe servita per trovare un impiego presso l'inventore americano
Thomas Edison, a cui voleva mostrare la sua ultima invenzione: un nuovo tipo di motore rotante trifase.
Per il suo novo datore di lavoro Nikola realizzò 24 diversi tipi di dinamo, ma nel
contempo studiò i dettagli per la produzione del generatore di corrente alternata polifase,
poi adottato in tutte le centrali elettriche a partire dal 1895, che permise
di trasportare l'elettricità a lunga distanza, contrariamente al sistema di Edison, che era in grado
di coprire solo pochi chilometri.
Dopo essersi messo in proprio, Tesla brevettò alcune invenzioni, tra cui l'illuminazione a fluorescenza,
il motore rotante trifase e la turbina senza pale. Legata al nome dello scienziato jugoslavo è la bobina Tesla,
un dispositivo che utilizza la risonanza per produrre alta frequenza, elettricità ad alto voltaggio. Dalla sua
mente sono scaturiti anche un sistema di condensatore e di bobina di sintonia, alla base del funzionamento
delle radio e delle televisioni, brevettati sei anni prima della radio di Marconi. Nel 1898 sperimentò pubblicamente
al Madison Square Garden di New York una barca radiocomandata, per poi installare nel 1899 a Colorado
Springs una stazione radio trasmittente. Candidato nel 1912 per il Premio Nobel, Tesla lo rifiutò offeso
perché, tre anni prima, invece che assegnarlo a lui era stato dato a Guglielmo Marconi: solo nel 1943, poco dopo la
morte dello scienziato, la Corte Suprema degli Stati Uniti riconobbe a Nikola il merito dell'invenzione della radio.
Tesla condusse una serie di esperimenti con enormi campi elettrici e con fulmini di diverse decine di migliaia di
volt creati in laboratorio, esperimenti che gli permisero di costruire, tra l'altro, un tubo luminoso che emetteva
raggi X e con il quale fotografava le ossa della sua mano.
Sempre a Colorado Springs mese a punto un nuovo tipo di generatore, in grado di trasmettere l'energia
necessaria ad accendere 200 lampadine poste a 40 chilometri di distanza. Il principio su cui si basa il funzionamento
della radio cosituiva per Tesla la dimostrazione dell'applicabilità di una sua aspirazione: trasmettere energia
elettrica senza fili. Ipotizzò che, sfruttando la curvatura del nostro pianeta, linee rette potessero collegare
per via interna località molto distanti tra loro. Ciò si sarebbe tradotto in grandi quantità di corrente utilizzabie
per uso domestico o industriale senza dover ricorrere all'ausilio di cavi, ma unicamente ad una semplice antenna. Sedotto
dall'idea di Tesla, il magnate americano J. P. Morgan decise di finanziare il progetto, che venne chiamato
"Sistema Mondiale", il quale si proponeva di sfruttare le vibrazioni elettriche della Terra per ottenere energia gratuita.
Tesla mise a punto attrezzature che funzionavano senza energia artificiale, centrali, tralicci o fili.
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Esperimenti con l'alta tensione.
Laboratorio e torre e Wardenclyffe. |
Malauguratamente, il lavoro dello scienziato cominciò a
subire degli "intoppi", tanto che Morgan decise di ritirare i
finanziamenti. Costretto a far demolire le sue installazioni, Tesla cadde
in una profonda crisi depressiva e si ritirò dalla ricerca scientifica. Ma
prima di ritirarsi a vita privata, Nikola progettò un'apparecchiatura
avente caratteristiche molto simili a quelle di un generatore laser.
Stando alle sue dichiarazioni, si trattava di uno strumento in grado di "distruggere
qualsiasi cosa si avvicini entro un raggio di 320 chilometri", da lui
intesa come un'arma di difesa in quegli anni prossimi alla Seconda Guerra
Mondiale. Dopo l'invasione della Jugoslavia da parte della Germania, il 5
gennaio 1943 lo scienziato prese contatto con il dipartimento americano
della guerra per consegnare la sua invenzione agli Stati Uniti. Con una
telefonata al colonnello Erskine, Tesla gli offrì i segreti della sua arma
ma, scambiato per un folle, non ottenne l'attenzionw che meritava.
Nikola Tesla, malato ed indebolito da frequenti attacchi cardiaci, morì
tra il 5 e l'8 gennaio 1943 in una stanza del New York Hotel.
La notte dell'8 gennaio Sava Kosanovich, un nipote di
Tesla rifugiato in America e tenuto sotto stretta sorveglianza dall'FBI,
in compagnia di due uomini ed un fabbro penetrò nella stanza dello
scienziato per forzare la cassetta di sicurezza. Si scatenò una vera e
propria caccia ai documenti che vide coinvolta anche l'FBI. Le autorità
americane concentrarono il loro interesse su di una invenzione depositata
presso il Clinton Grosvoner Hotel fin dal 1932, un prototipo legato allo
sviluppo del "raggio mortale". Una volta sequestrato quanto
rimaneva dei beni di Tesla, J. Edgar Hoover, a capo dell'FBI, inviò a
tutte le forze di sicurezza un promemoria nel quale raccomandava "la
massima riservatezza sulle ultime vicende legate a Tesla, per evitare
qualsiasi tipo di pubblicità delle sue invenzioni e prendere tute le
precauzioni necessarie a mantenere il segreto di quelle scoperte".
Il 18 ottobre 1993 il dipartimento americano della difesa ha annunciato
di aver cominciato a costruire un centro di ricerche missilistiche
sperimentale sulla ionosfera a Gakona, in Alaska. Tale centro ha il nome
di H.A.A.R.P. (High Frequency Active Auroral Research Program) e
studia le proprietà di risonanza della Terra dell'atmosfera, cioé
gli stessi fenomeni studiati da Tesla quasi cento anni prima.
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