"Frankenstein Junior"
Chiunque trascorra parte del proprio tempo libero guardando film cade, prima o poi, "vittima" di una particolare pellicola, subendone in un certo qual modo il fascino, trovandola talmente divertente ed appassionante da non poter fare a meno di rivederla ben più di una volta. Ciò è quanto mi è accaduto con "Frankenstein Junior" di Mel Brooks (in originale "Joung Frankenstein").
Pellicola di genere parodistico, ho visto per la prima volta questo film alla televisione, all'età di 11 anni, una sera in cui mi trovavo mezza appisolata sul divano ed i miei genitori erano già andati a dormire. Non so perché mi sono soffermata a guardarlo, considerato che le prime scene sembrano quelle di un tipico film dell'orrore... ed io ho sempre cordialmente detestato quel genere... Invece si è trasformata in una delle più belle serate trascorse davanti alla televisione.
Da allora non ho perso occasione di vedere quel film ogni volta che veniva trasmesso, per poi acquistare il dvd-rom per guardarmelo in lingua originale e scoprire come nella versione italiana siano state tagliate alcune inquadrature ed un intero dialogo. Ma pazienza.
Dicevo della lingua originale. Quando mi è possibile, un film che mi è piaciuto cerco sempre di guardarlo in tale versione, un po' per tenere "allenato" il mio inglese, ed un po' perché spinta dal voler udire la vera voce degli attori. C'è però anche da dire che ciò mi fa apprezzare il lavoro svolto dai doppiatori italiani, autentici professionisti che sanno rendere con assoluto realismo i dialoghi e le situazioni che vediamo svolgersi sullo schermo.
Nelle pagine che seguono troverete:
- un riassunto della trama;
- l'elenco del cast che ha contribuito alla realizzazione del film;
- la sceneggiatura completa del film, sia nella versione originale che la traduzione in italiano;
- schede dedicate al regista ed agli attori principali;
- gli errori commessi durante la realizzazione della pellicola;
- alcune curiosità legate al film.
Buon proseguimento.
"Sempre libera degg'io
Trasvolar di gioia in gioia,
Perché ignoto al viver mio
Nulla passi del piacer.
Nasca il giorno, il giorno muoia,
Sempre me la stessa trovi;
Le dolcezze a me rinnovi,
Ma non muti il mio pensier".
(Traviata)