Episodi di cannibalismo da parte di una femmina nei confronti
dei propri cuccioli avvengono quando la madre ha partorito ad un'età inferiore
ai 4 mesi e quindi è troppo giovane. Altre cause possono essere la salute
precaria dei cuccioli o della madre stessa, stimoli provenienti dall'ambiente
circostante che la disturbano, oppure un numero eccessivamente alto di prole (in
questo caso mantiene in vita solo il numero di neonati che è in grado di
sfamare). Può anche accadere che la femmina non riconosca più i suoi cuccioli
perché hanno cambiato odore, e ciò avviene se vengono toccati da una persona.
Nell'eventualità che la madre cominci ad uccidere alcuni cuccioli, è meglio
lasciarla fare e fornirle cibi ricchi di proteine come semi, il rosso dell'uovo
sodo e formaggio. Se la situazione non mutasse. si può prendere in
considerazione l'eventualità di affidare la cucciolata ad un'altra femmina.
È normale che la femmina lasci soli i cuccioli per brevi
periodi di tempo. Quando invece si isola da loro ed addirittura dorme in
un'altra zona della gabbia, non c'è modo di rimediare all'abbandono, nemmeno
forzandola a stare con loro riducendo lo spazio a disposizione. Anche in questo
caso l'unica soluzione è quella di affidare la cucciolata ad un'altra femmina.
Nella funesta eventualità che la
madre muoia, purtroppo
anche il destino dei cuccioli è segnato: i neonati dell'età inferiore ad una
settimana devono essere allattati ogni due ore e devono rimanere al caldo. I
piccoli di 10 giorni invece hanno già cominciato a masticare ed hanno qualche
possibilità di sopravvivere.
Quando i cuccioli non possono rimanere con la loro madre
perché cerca di ucciderli oppure perché è deceduta, si può tentare di
affidarli ad un'altra femmina che già è alle prese con dei cuccioli. Non
sempre questa soluzione ottiene successo, ma se si tenta è necessario che i
piccoli siano caldi, in quanto la femmina non li considererebbe affatto se
fossero freddi. Sui piccoli orfani deve essere strofinata un poco di segatura
proveniente dalla gabbietta della madre adottiva, in modo da dare loro un odore
a lei familiare. Dopo aver fatto uscire la femmina fuori dal nido, i nuovi
cuccioli vanno adagiati all'ingresso della tana: se la nuova madre li
accetterà, li trasporterà dentro il nido, altrimenti li ucciderà. Se i
cuccioli hanno un'età di 2 settimane, hanno più possibilità di essere
accettati: avendo ormai sviluppato un loro odore, non preoccupano più di tanto
la femmina.
Se la pancia dei cuccioli dell'età di 1 o 2 settimane
diventa
gonfia
e la pelle ha un aspetto secco e rugoso, significa che il latte
della madre è infetto e ciò può provocare la morte dei piccoli. La soluzione
si risolve somministrando degli antibiotici prescritti dal veterinario.
Se
morde le sbarre
della gabbietta significa che il criceto è stressato,
annoiato oppure non ha null'altro da mordicchiare per consumare i denti.
Se
squittisce, il criceto è stressato, affamato oppure spaventato.
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