POOH - Un po' del nostro tempo migliore
PRELUDIO
(Musica: Roby Facchinetti)
Brano strumentale.
CREDO
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia)
Credo
negli anni che ci aspettano
nell'esaltante idea
di te, di me
io credo.
Credo
che ai limiti più limpidi
del mondo arriverò
con chi mi fu vicina
nel silenzio mio di prima.
C'era forse amore e finalmente
là mi abbandonai
non saprei se c'era o no
forse allora solo in te
poi l'abbraccio della dolce e nuova
sicurezza tua
quand'ero inesistente ormai
e grazie a te mi risvegliai.
Credo
da bimbo mi insegnarono
a non pensare mai
perché si vive bene.
Credo
pensieri e idee rinascono
di tutto ho voglia io
ormai il tempo è mio sono io che esisto
e credo.
Per difendere la nostra intesa
contro un mondo che
respinge una come te
c'e forza ed anche rabbia in me.
Tutti quanti sono grandi
nella loro dignità
son giusti forse più di noi
ma voglio amore e tu ne hai.
UNA STORIA CHE FA RIDERE
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Bataglia, Roby Facchinetti)
Via di qui per favore via
non saprei controllarmi più
caro amico guarda ascoltami
fa che tu, fa che lei non vi veda più.
Pensa un po'
lo sapevo già
e cosi non mi importa più
molti errori avete fatto a voi
lei lo so che cos'è m'hai stupito tu.
Se potessi scriverla è una storia che fa ridere
c'è un ragazzo strano senza sangue nelle vene
ha un amico solo e quello sono io
che chissà perché gli vuole bene.
Questo amico ha fatto molte cose sempre in vita sua
molte cose giuste molte no fra queste una.
Ha una certa donna quella li
e ha creduto in lei come a nessuna.
L'altro no, non sorride mai
forse sa che ha un suo fascino
l'indifesa sua solitudine.
Tutti li intorno a lui
a proteggerlo.
E ogni giorno io l'amico sempre pieno di allegria
spargo intorno a lui il sapore buono della vita.
E l'esempio primo della vita è lei
lei che adesso è li che trema e sta piangendo.
Si perché è magia che piace tanto nelle favole
il ragazzo fragile un bel giorno s'è svegliato
e nel modo in fondo più perfetto, sì.
Ciò che non sopporto è questa scena adesso.
Via di qui per favore via
aprirò le finestre e poi
se mi viene io ne riderò.
Via di qui via di qui per favore via.
OCEANO
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti, Red Canzian)
Dietro di me
terre di uomini
sopra di me
mondi di nuvole.
Infinito e vento ormai
dentro gli occhi affondano
nella vela tesa io
voglio solo esistere.
Nelle città
devi nasconderti
finché l'età
pian piano porti via
consumati sogni che
troppo sole chiedono
ma i vent'anni e l'anima
li ho tenuti stretti io.
È il regalo più importante
al figlio che mi dona lei
nuove stelle e spiagge bianche
e orizzonti solo miei.
Che mai dirà
lei quando in casa mia
gente verrà
per farle dire se
sono un pazzo o se l'idea
di quest'avventura mia
io l'avevo in mente già
nei tranquilli giorni là.
Terra non c'è
ombre nel sole mai
l 'immensità
voci sommerse ha.
L'alba esausta e lucida
non riscalda l'anima
ma il cammino tracciano
ali bianche e rapide.
In quel punto c'è il mio mondo
la mia gente tu ci sei
ora esisto fino in fondo
lo vedrai negli occhi miei.
FANTASIA
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia)
Fantasia
legna sulla fiamma e ci si scalda un po'.
Vedrai
sopra l'acqua il vento argento scioglierà
per te.
Sul tuo corpo bianco l'ombra mia
sarà
fra un attimo carezza e fuoco e tu
vedrai
con gli occhi semichiusi ciò che c'è
e non c'è
la danza della fiamma al vento e
su te
e intorno a te
e dentro te la libertà.
Fantasia
le stanze della notte in quest'isola mia
però
han breve il fuoco e rapido il risveglio e
direi
che sul tuo viso l'alba rende a te
di già
la scialba ed immutabile realtà
e tu
con triste tenerezza intorno a noi
vedrai
il mare nell'acquario
e il fuoco spento ormai
la stanza di un ragazzo
e non sorriderai.
MEDITERRANEO
(Musica: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia)
Brano strumentale.
ELEONORA, MIA MADRE
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Red Canzian)
Tra le cose vecchie quel vestito
lungo dei vent'anni tuoi
come allora bello coi merletti
non più bianchi per l'età.
Donna tu mia madre scopro per la prima volta
io a spiarti dalla porta tra le vecchie cose tue.
L'emozione cade nei pensieri
della stanca tua realtà
chiaro quel ricordo si fa strada
tra la fantasia e l'età.
Sul tuo viso stanco un sorriso spento
è quel che resta di una vita mai vissuta sempre attesa troppo ormai.
La tua antica delusione
tra le prime rughe appare già
sciogli i tuoi capelli lunghi, come mai
cosi bella non ti ho vista mai?
Eri già mia madre troppo presto
e solo per fatalità,
con nemmeno il tempo che ci vuole
ad imparare a far l'amore.
Donna mai ma senza mai rimpianti,
la rinuncia del tuo tempo, la tua unica ragione sempre io.
Come posso adesso risvegliarti dal dolore dei ricordi,
dalla nostalgia dei giorni persi ormai.
NOTE
E' il primo brano che vede Stefano D'Orazio come autore.
1966
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti, Red Canzian)
Devo stare attento e so perché
rivisitando col pensiero gli anni miei fin qui
da un pò di tempo io
mi difendo segno è
che al mio mondo
nuove ombre da l'età.
Ripercorro a volte certe vie
di nuovi eroi riveste i suoi silenzi la città
e io non ci credo più
seguo forse solo ormai l'esperienza
quanti dubbi ho però.
Ho una casa sono un uomo
fra la gente quanti amici miei
si sono arresi.
Già vicini
fino a ieri in cadute
e in risvegli ormai sono stranieri.
Piccola donna dieci anni di meno
con la tua rabbia orgogliosa nel seno
mentre mi scarti e mi dici "sei fuori"
credi che i tuoi siano giorni migliori.
Questa sera hai detto che verrai
e nella mia esperienza sono certo che verrai
ma so per altro che
ti nascondi qui da me
non mi senti
solo il corpo tuo mi dai.
Sei nemica
mi rinneghi
qui mi segui
nel tuo mondo no
sono nessuno.
Dalla tua parte
come una sfida
mi viene amore
ed anche se non vuoi
è proprio amore.
Ti sei mai chiesta
chi inventava
questo tuo mondo
nel sessantasei
che apri la strada.
Guardami adesso
senza paura
odiami solo
se un giorno tu vedrai
che io mi arrendo.
NOTE
In questo brano Facchinetti ha suonato il clavicembalo.
ORIENT EXPRESS
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia - Voce: Dodi Battaglia)
Divise il pane insieme a me
con un'arancia in mano poi
mezzo in inglese e a gesti un po'
del viaggio in India mi raccontò
vino di datteri mi versò.
Parlò di gente andata via
cento corone in tasca e
mio Dio là in Asia che cos'è
c'è in quella terra una luce in più
c'è chi ne è vinto e non torna più.
Nella notte il treno ad un confine fu fermato
e lei ridendo disse: È il treno delle spie
guarda bene quello biondo laggiù in fondo.
Poi rimase offesa nel momento
in cui promosso da uno sguardo
io da scemo ci provai
lesse un libro fino all'alba in silenzio.
Ma all'uomo magro coi caffè
lei disse: Due! Sorrise e poi
stupenda anima del Nord
nella sua lingua che io non so
col suo saluto mi risvegliò.
Diedi allora il meglio di me stesso
e stava per finire il viaggio
quando fui sicuro che
la mia casa avrei rivisto non da solo.
Quanta folla c'era alla stazione
quella sera
fu un istante
dal suo fianco mi spostai.
Mi domando ancora adesso:
dove è andata?...
NOTE
Questo brano è un tributo di Valerio Negrini al viaggio in Slovenia e Romania che fece in quel periodo.
IL TEMPO, UNA DONNA, LA CITTÁ
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian)
Polvere
il vento nella valle scivola
finestre semiaperte stridono
sui muri silenzioso il sole
giace.
Vastità
di strade sconosciute ai passi miei
che suonano indiscreti come chi
violasse un mondo mai trovato
prima.
Si avvicina lentamente a me
resta in ombra il viso per un pò
è una donna e sembra sia
pur presente e viva
un'immagine sospesa nel tempo
nata alla mente
prima che agli occhi miei.
È un ritratto della fantasia
chiedo dove sono e lei chi sia
lei risponde: Vieni e poi
tu potrai vedere
ciò che il vento e il sole sanno da sempre
ciò che spiegarti
forse neanch'io saprei.
Lentamente
io la seguo, ho gli occhi su di lei
sto cercando
di sentire veri i passi miei
quanto prima lieve e poi via via
sempre più presente scopro intorno
da rumori e voci la città
prima spenta
riemergente e viva intorno a me
anche se oltre noi nessuno c'è
anche se oltre noi nessuno c'è.
Voci di uomini in allegria
parlano forte di non so chi
vantano nel vino ognuno con vivaci accenti
come il mondo sfiderebbe
chi non fosse nato vinto
ma nella città si stenta
e si aspetta chi sa che.
Chi ha del coraggio nel mondo va
voce di donna di stanca età
come una preghiera triste a chi si appresta al viaggio
quando tornerai lo sento
figlio io sarò nel vento
possa il mondo risparmiarti
per colei che in mente hai.
E solitario un canto di fanciulla in una stanza vuota
dietro una finestra chiusa in pianto si tramuta
fra pareti nude che il silenzio consumò
e la mente incerta a cosa esiste e cosa no.
Poi la sconosciuta a un tratto il viso mi rivela
ne riscopro i tratti dolci gli occhi d'acqua pura
trasparente contro il sole l'abito di lei
ricomposta immagine di voci udite già.
Non violata dall'iniquo tempo
sola e viva dove vive ormai
fredda l'eco di remote ombre
cui sottrarla solo io potrei
prendo le sue mani e breve e intenso è il suo respiro.
Tace il vento sulle pietre bianche
anche il sole sembra attento a noi
cade il velo che l'attesa antica
forte e fragile le ricamò.
Cade giù da un muro un sasso rotola e si ferma.
L'aria si chiude al silenzio e poi
s'alza la polvere intorno a noi
io chiudo gli occhi li riapro e...
NOTE
In questo brano Valerio Negrin raccontò di un sogno in cui gli comparve la madre morta.
Formazione
Roby Facchinetti: voce, pianoforte, tastiere.
Dodi Battaglia: voce, chitarra, mandolino, sitar.
Stefano D'Orazio: voce, batteria, percussioni, flauto traverso.
Red Canzian: voce, basso elettrico, chitarra, violoncello.
Note
Produzione artistica e realizzazione: Giancarlo Lucariello
Roby Facchinetti: voce, piano, organo, clavicembalo, eminent, sixtro, mellotron, celeste, arp moog, minimoog
Stefano D'Orazio: voce, batteria, timpani, flauto, gongs, legni, bonghi, campane tubolari
Dodi Battaglia: voce, chitarre acustiche 6 e 12 corde, chitarra elettrica 6 e 12 corde, steel guitar, mandolino, sitar
Red Canzian: voce, basso, violino, chitarra elettrica 6 corde
Arrangiamenti e direzione orchestra: Gianfranco Monaldi
Tecnici del suono: Gualtiero Berlinghini, Ezio De Rosa, Franco Santamaria
Studio di registrazione: Milano Recording
Fotografie: Mauro Balletti
Realizzazione grafica: Luciano Tallarini
CBS
Durata 52 minuti 46 secondi
Premi: Un Discho d'Oro per aver venduto oltre 500.000 copie.
Le foto sono state scattate presso villa Mapelli Mozzi a Ponte San Pietro, tra Bergamo e Lecco.
Lato B della copertina
Red Canzian
Altre edizioni
Edizione su musicassetta della CBS, CBS 40 S 69118.
Edizione su Stereo8 della CBS, CBS 42 S 69118.
(Data imprecisata) = Edizione su musicassetta della CGD, 40 S 69118.
1988 = Edizione su CD della CGD, CDS 6102.
1989 = Edizione su vinile della Warner Music, 9031 70523-1.
1989 = Edizione su musicassetta della Warner Music, 9031 70523-4.
1989 = Edizione su CD della Warner Music, 9031 70532-2.
Fonti bibliografiche
Copertina LP "Un po' del nostro tempo migliore"
"Pooh Book", CGD East/West
"Pooh 40 - La grande storia - 1966-2006", Sandro Neri, Giunti, 2005
"Pooh - Discografia illustrata", Roberto Pirola e Claudio Sassi, Coniglio Editore, gennaio 2010
- Home Page
- Introduzione e Varie
- Biografia
- + Discografia
- + Discografia Anni '60
- + Discografia Anni '70
- + Discografia Anni '80
- + Discografia Anni '90
- + Discografia Anni 2000
- + Disclaimer
- + Raccolte
- + Discografia Estera
- + Altra Discografia
- + Elenco dei Brani
- Videografia
- I Libri
- I Loghi
- Tutti i POOH
- Somiglianze
- Suonerie
- Link
Per maggiori approfondimenti ed aggiornamenti ti consiglio di visitare la scheda di Un po' del nostro tempo migliore su www.ipooh.it.
I testi delle canzoni contenuti nel sito sono proprietà dei rispettivi autori.
La Legge n. 159 del 22 maggio 1993 ne consente l'uso solo per attività didattica, di studio e di ricerca.
Link al testo completo.
ALTRO