LA CITTÁ DEGLI ALTRI
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Il primo pane caldo del mattino
l'inchiostro del giornale sulla mano,
un caffè di fretta e una sigaretta
il treno non aspetta.
La notte sbianca e il buio si colora
le case han gli occhi gialli nell'aurora,
la città degli altri suona il suo richiamo
e conta attenta quanti siamo.
Non so, se un po' più su dei tetti c'è Dio
se c'è, è tanto che non passa di qui
sta lassù, non sa che in queste strade
il cielo non si vede.
Il giorno è una moneta appena spesa
il treno sfonda l'aria verso casa
la città degli altri, la città di rabbia
scompare in fretta nella nebbia.
Non so se sopra il mio paese c'è Dio
se c'è, l'incontrerò stasera al bar
gli dirò, bevendo insieme al banco
"Signore, sono stanco!"
CI PENSERÓ DOMANI
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Dodi Battaglia - Voce: Roby Facchinetti)
Lei entrò, sulle scale qualcuno guardo
i suoi strani vestiti
appoggiò le spalle alla porta dicendo:
con lui ci siamo lasciati
osservai due occhi segnati
e il viso bagnato dalla pioggia
non so, mi disse, non so come uscirne fuori, non lo so.
La guardai,
ed ebbi un momento di pena,
perché sembrava smarrita,
io vorrei mi disse, vorrei che non fosse cosí,
ma è proprio finita disse poi
ritrovando un sorriso a stento:
comunque l'ho voluta lo sai,
le strade per farmi del male non le sbaglio mai.
Poi mi raccontò la storia che io sapevo già
dall'ultima volta si sentiva
che era più sola, più cattiva.
Si calmò, guardandosi intorno
e parlammo di me, bevendo più volte
si sdraiò in mezzo ai cuscini e mi disse:
con te ero io la più forte
disse poi inseguendo un pensiero:
è vero, con te io stavo bene
e se io fossi una donna che torna
è qui che tornerei.
Poi cenammo qui, le chiesi:
domani cosa fai
la pioggia batteva sui balconi
rispose: ci penserò domani!
Mi svegliai la mattina
e sentii la sua voce di là:
parlava in inglese la guardai:
aveva il telefono in mano e il caffè
e non mi sorprese accettai il breve sorriso
e il viso di una che non resta.
Se puoi, mi disse, se puoi,
non cambiare mai da come sei!
Poi se ne andò via nel modo che io sapevo già,
passava un tassi, lo prese al volo
abbi cura di te, pensai da solo.
PRONTO, BUONGIORNO È LA SVEGLIA...
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti)
Pronto buongiorno è la sveglia
ma di muoversi manca la voglia
colazione per modo di dire
tutto in fretta bisogna partire
ci aspetta già un'altra città.
L'auto ci attende pulita
e la conta decide chi guida
voglio stare seduto davanti
che i chilometri oggi son tanti
facciamo il pieno e poi via.
Mangia la strada il motore
e la radio riempie le ore
uno legge, uno dorme, uno fuma
ed intanto s'è fatta già l'una
fermiamoci c'è l'autogrill.
Pranzo speciale alla lista
e un autografo per il barista
ventimila compresa la frutta
un minuto per il caffè
si parte.
Sull'autostrada del Sole
come sempre finisce che piove
vai più piano che c'è la stradale
se ci ferma facciamo qui
Natale.
Io questi qui li conosco
al casello ci chiedono un disco
dove siete stasera a suonare
se non pago vi vengo a sentire
ma siete più belli in T.V.
Eccoci quasi arrivati
ci guardiamo sui muri incollati
e sbagliamo la strada e chiediamo
e poi regolarmente ci perdiamo.
Gente davanti al teatro
sarà meglio passare da dietro
preoccupato qualcuno ci aspetta.
Si comincia fra poco
fate in fretta.
NOTE
Sulla base di questo brano Stefano D'Orazio realizzò un videoclip registrato a Toronto, in Canada, non portato a termine a causa dell'esaurimento dei fondi a disposizione.
Durante l'"Italian Tour 1979" quando veniva eseguito questo brano i POOH condividevano la scena con il tecnico di palco Pasquale Di Lauro che, vestito con un frac bianco ed il cilindro, accompagnava il brano percuotendo con le bacchette una tavoletta di legno, strumento battezzato da Stefano D'Orazio "Trikke ballack".
CERCAMI
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia)
Cercami io sono nel mondo degli uomini
cercami nei mari che non traversammo mai.
Nel vento del primo mattino.
Cercami nel sole che scoppia di rondini.
Sul fiume che porta lontano.
Cercami nel mondo che vive più in là di noi.
Vorrei farti un ritratto e stamparlo gigante
e la tua fantasia raccontarla alla gente
ma è nascosto agli sguardi questo amore perfetto
quattro muri e un letto.
Non diventa più amore ma sopravvivenza
del tuo dolce silenzio non so fare senza
ma facciamo qualcosa: si può anche morire
stando qui a sognare.
Cercami io sono nel mondo degli uomini
cercami nei mari che non traversammo mai.
Nel sonno dell'erba di sera.
Cercami nei fuochi d'estate sugli argini.
Ai margini della pianura
Cercami negli altri che piangono e ridono.
Io ti voglio incontrare sulle strade del mondo
voglio fare un respiro e riempirmi di vento
ci dobbiamo svegliare e guardare di fuori
noi non siamo soli.
Cercami negli uomini in mare che sognano
Un pesce gigante e un'amante.
Cercami nell'alba fra il cielo e le fabbriche.
Nel traffico senza parole.
Cercami nei mari che non traversammo mai.
E dopo parliamo di noi.
Cercami io sono nel mondo degli uomini.
Na, na, na, na.
NOTE
In questo brano venne usato per la prima volta il sintetizzatore Oberheim.
Sulla base di questo brano Stefano D'Orazio realizzò un videoclip registrato nelle strade di Toronto, in Canada.
LA LEGGENDA DI MAUTOA
(Testo: Stefano D'Orazio - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
Era solo e la sua storia
alla luna raccontò,
l'eco ancora non dormiva
e la voce gli rubò:
la bagnò nel fiume
che la rese chiara
e dal cielo al monte
limpida risuonò,
limpida risuonò.
E sentendo quella voce
dall'eco trasformata
gli si accese la speranza
che lei fosse ritornata;
gridò forte vieni,
vieni senti dire:
per la prima volta
solo non era più,
solo non era più.
Ogni notte, mille notti
dal monte la chiamò
e di lei solo la voce
non gli bastava più:
la cercò lontano.
Scese fino al mare
l'eco senza cuore
non gli rispose mai più,
non gli rispose mai più.
NOTE
Mautoa è un aborigeno australiano che vive da solo su di un'isola, ma rappresenta anche la metafora del fallimento di una generazione, per la precisione quella degli anni '70.
AIR INDIA
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia - Voce: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti)
Profumi d'oriente, souvenir di frontiera
un soffio imponente, schizza via la pianura,
trecento caffè e la luna sulle ali
di mattino alle tre siamo tutti molto soli.
Ho voglia di bere, siamo già sui deserti,
la hostess indiana, dice yes, s'allontana
somiglia un po' a te nel disegno del sorriso
mi torna di te un bisogno silenzioso.
Penso a te, all'imbarco in piedi là,
diecimila miglia fa
neanche un vero addio,
perché l'uomo, di dogana, ti allontana.
Penso a te, con la mia fotografia
e la tua malinconia
come dentro a un film,
nella folla colorata, sei sparita.
La spina del sole, graffia già l'orizzonte,
trecento persone, sveglia lentamente
si truccano un po', le signore spettinate,
si allineano già, fra le nubi, le autostrade.
Penso a te, mentre grigia di foschia
la città di casa mia
scorre sotto a noi
dietro al vetro; comandante torna indietro.
Penso a te, fra valigie e nostalgia
passaporti e polizia.
Mi nasconderei
ma all'uscita, c'è qualcuno che saluta.
QUADERNO DI DONNA
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Roby Facchinetti)
È un pò che non ti vedo più
credevo fossi via
va meglio o no con lui?
Gli hai dato il suo bambino?
Di giorno chi lo tiene?
Coi soldi state bene?
E l'università?
Rinunci o ce la fai?
Io mi ricordo una piazza di donne
e il mio rischio di essere maschio
e gridavi: io vivo, non sono
un oggetto, raccontala adesso la
libera scelta, che scelta non è.
Però ti sei difesa bene.
Io ti rispetto, tu hai fatto di tutto
tu sei ancora tu
resisti fino all'ultimo.
Stretta dal tempo che batte nel petto
la sua spavalderia.
L'orgoglio di una tigre
su quelle spalle magre
la strada è quella ormai:
vai avanti ce la fai.
Io mi ricordo la piazza di Maggio:
sei pazza! Ti dissi fra i pezzi di
carta rimossi dal vento e girata di
spalle finisti: mi spiace, ragazzo,
il pazzo sei tu!
INCREDIBILMENTE GIÚ
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia)
Mi sentivo incredibilmente giù,
te ne andavi improvvisamente tu
e non c'era assolutamente più
niente al mondo da fare
così
mi trovai coi vecchi amici a far mattina
a festeggiare la fortuna
che non mi tormentavi più
e poi su di te
mi raccontarono di tutto
che me l'avevan sempre detto
che io non ragionavo più.
E mentendo incredibilmente io
dissi forte: da oggi sono mio
mi appartengo, mi amo, abbasso lei
non la voglio vedere mai più.
Li lasciai
che era già quasi fuori il sole
dissero tutti: meno male
che adesso non ci muore più, per lei
mentre io,
io stavo già come mi vedi,
così col cuore sotto i piedi,
pronto a non farcela già più.
Li lasciai
che era già quasi fuori il sole
dissero tutti: meno male
che adesso non ci muore più, per lei
mentre io,
io stavo già come mi vedi,
cosí col cuore sotto i piedi,
pronto a non farcela già più.
CLASSE '58
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti - Voce: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti)
Un biglietto del tram,
mille lire di film
e così, se ne va,
la tua libera uscita,
il tuo colpo di vita in città,
se ne va.
Sotto la luna le donne
tra i fuochi di gomme di periferia,
al tuo sguardo di gatto sperduto
han sorriso e han risposto
ragazzo fa presto,
e ora torni a dormire con gli altri,
col cuore per terra aspettando la guerra.
Soldato d'ltalia,
che guardi la notte in silenzio,
dai vetri del tram.
Una birra, un juke box,
la Domenica Sport
e così se ne va,
anche il giorno di festa
e l'angoscia è rimasta con te,
più che mai.
Tutta la gente
lì intorno alla fine del giorno ha il suo letto di casa,
mentre tu butti un anno di vita
appoggiato a un fucile di guardia a un cortile.
La tua casa ha i balconi sul mare,
c'è odore di viole nei giorni di sole.
Un cespuglio di luci
si specchia nel porto stasera
che è giorno di fiera,
soldato d'Italia,
che ascolti il silenzio,
parlando a una fotografia.
IL RAGAZZO DEL CIELO (LINDBERGH)
(Testo: Valerio Negrini - Musica: Roby Facchinetti, Red Canzian - Voce: Red Canzian, Roby Facchinetti)
E, la luna silenziosa,
fu, stupita fu curiosa,
ma tu chi sei, perché tu sai volare?
Così parlò, la luna all'aviatore.
Sai, quant'è lontano il mondo
sai, quant'è profondo il mare
rispose lui: io devo attraversare
aiutami, non farmi addormentare.
Sull'Oceano Atlantico, la notizia passò,
dalle Azzorre, all'Africa, ogni nave svegliò,
il ragazzo del cielo è arrivato a metà
del suo viaggio da solo
forse ce la farà.
La luna all'orizzonte,
bagnò di luce bianca la fronte stanca dell'uomo
finché a levante apparve il mattino.
E nell'aria gelida, finalmente scoppiò,
un'aurora magica, che la notte incendiò
e si accese il mare, sulla porta dell'est
poi l'Europa nel sole, dietro al porto di Brest.
Non c'era più la luna,
ma dove in quel momento era notte
c'è chi sorpreso,
vide la luna fare un sorriso.
NOTE
Questa canzone racconta la traversata dell'Oceano Atlantico in solitaria compiuta da parte di Charles Lindberg nel 1927 a bordo dello "Spirit of Saint Louis", partendo da New York e toccando terra nella cittadina francese Le Bourget.
Note
Prodotto realizzato e arrangiato da: Roby Facchinetti, Stefano D'Orazio, Dodi Battaglia, Red Canzian
Collaborazione musicale: Gianfranco Monaldi
Sound engineer: Ezio De Rosa
Registrato e mixato presso di Stone Castle Studios di Carimate
Roby Facchinetti: piano Steinway coda lunga, polimoog, minimoog Korg, Arp Odissey, Mellotron 400, Arp Odissey, Oberheim, piano Fender
Stefano D'Orazio: batteria Pearl, timpani sinfonici Ludwig, Vibrafono Musser, piatti / gongs / campanelli / effetti percussione UFIP, flauto traverso Pearl
Dodi Battaglia: Fender Stratocaster, Gibson Les Paul '54, Electric Star, Steel guitar, Martin 6 corde, Yamaha 12 corde acustica, MXR effects
Red Canzian: Fender bass Precision, Fretless bass Dynelectron, Alembic bass, auto harp, flauto dolce baritono Honer
Logotipo "I POOH" design: Paolo Steffan
Copertina: Luciano Tallarini
Illustrazioni: Mirko Giardini
CGD
Inciso presso gli Stone Castle Studios di Carimate (Como) nei mesi di gennaio, febbraio, marzo 1978.
Ass. sound engineer: Ruggero Penazzo.
Supporto: nastro magnetico 24 piste.
Mixer Cadac 36 canali.
Transfer: CBS di Londra a cura di Arun Charkraverty.
Altre edizioni
Edizione su musicassetta della CGD, 30 20077.
Edizione su Stereo8 della CGD, 32 S 20077.
1988 = Edizione su CD della CGD, CDS 6101.
1989 = Edizione su vinile della Warner Music, 9031-70507-1.
1989 = Edizione su musicassetta della Warner Music, 9031-70507-4.
(Data non disponibile) = Edizione su CD della Warner Music, 9031-70507-2.
Fonti bibliografiche
Copertina LP "Boomerang"
"Pooh Book", CGD East/West
"Quello che non sai", a cura di Francesco Dassisti, Mondadori, 1997
"Pooh 40 - La grande storia - 1966-2006", Sandro Neri, Giunti, 2005
"Pooh - Discografia illustrata", Roberto Pirola e Claudio Sassi, Coniglio Editore, gennaio 2010
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Per maggiori approfondimenti ed aggiornamenti ti consiglio di visitare la scheda di Boomerang su www.ipooh.it.
I testi delle canzoni contenuti nel sito sono proprietà dei rispettivi autori.
La Legge n. 159 del 22 maggio 1993 ne consente l'uso solo per attività didattica, di studio e di ricerca.
Link al testo completo.
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