MEMORIE DI
UNA VACCA ITALIANA
(Autore: non so)
Mi
chiamo Isotta e modestamente sono una Vip, Vacca Italiana Pezzata.
Vivo in un allevamento modello, con filodiffusione, mungitrice
automatica "California Legend" e spazzabuazza a vapore. Nel
mio box siamo in sette, molto amiche come usa tra noi mucche, e
insieme parliamo dei nostri sogni e del nostro futuro, perché se gli
umani ci hanno messe in un posto così bello, è certo per prepararci
a qualcosa di grande e piacevole.
Vi presento le mie colleghe. C'è
Genziana, che non è nata qui, è una vacca di alpeggio, ci racconta
con nostalgia della sua stalla senza riscaldamento a Gressoney, e di
quando la mamma la portava a veder passare il treno, e quanto è
buona la macedonia di margherite condita col piscione caldo.
Questo scandalizza un po'
Samantha, che è una mucca assai snob di razza butirrifera Jersey, si
crede irresistibile e racconta che una sua bisnonna fece da modella
al pittore Segantini, anche se i maligni dicono che invece posò per
Guernica di Picasso. Ha delle tette colossali siliconate, tanto che
col suo latte, invece di mozzarelle, ci fanno le palle da tennis.
Quando viene il veterinario a toccarla, fa delle roteate di coda e
degli sbattimenti di ciglia che ti ammali dallo spiffero.
Secondo Teresa è un po'
vacca. Ma Teresa è una bovina molto puritana e mistica, ascolta solo
musica sacra e il suo sogno è di lavorare in un presepe. Quando il
veterinario le controlla le mammelle, diventa rossa e ripete «non lo
fo per piacer mio ma per far piacere a Dio».
Vicino a Teresa c'è Umbertina, vacca
padana assai fiera delle sue origini. Suo padre si chiamava Eridano
e sua madre Luganiga, ha un marchio verde sul cosciotto e tiene nel
box il poster di Borghezio.
Poi c'è Cordelia, poetessa e
intellettuale, ascolta solo muuuusica classica e il suo idolo è
Riccardo Muuuuuti. Una volta per scherzare le abbiamo fatto sentire
all'altoparlante Laura Pausini e per lo choc ha fatto settanta chili
di ricotta acida.
Infine c'è Palmira, giovane e
progressista, invece della radio ha voluto la televisione e guarda
solo MTV e le sfilate di moda, che poi è la
stessa cosa, sta inchiodata allo schermo ruminando palinsesti
ventiquattro ore al giorno perché dice che è moderno capire quello
che non ti piace, anche se alla fine non capisci più quello che ti
piace. Ha tatuato sul filetto la scritta "No Future" e fuma
erba medica di nascosto.
La vita nell'allevamento scorre
alquanto monotona, pasto, mungitura, altro pasto, rimungitura, non
spengono mai le luci così dormiamo di meno e produciamo più latte.
Gli unici nostri divertimenti sono i pettegolezzi e le
gare di buazze. Cioè ci sfidiamo a chi fa la buazza più grossa e
rotonda, io modestamente faccio delle robe che mi chiamano Giotto,
ma la più brava è Genziana, una volta ne ha fatta una che sembrava
un personaggio di Guerre Stellari, ogni notte nel silenzio si sente
plof, ploffete, poi si misura, e chi ha fatto la merda più grossa
vince. Questo gioco, su indicazione di Palmira, lo abbiamo chiamato
«Auditel».
E così il tempo scorre placido, fino
al brutto giorno in cui arrivano gli inservienti e portano via
Genziana. Che bello, dice lei, tornerò a casa, riavrò il mio
campanaccio. Arrotola il poster del Monte Rosa, e ci saluta
contenta. Invece Palmira, che ha appena guardato il telegiornale, ci
spiega che Genziana è spacciata. Siccome è per metà di sangue
francese, si sospetta che possa essere portatrice di un morbo che si
chiama encefalite spongiforme, e perciò verrà abbattuta. Ma io non
ci credo.
Tre giorni dopo, ci cambiano pastone,
ci danno una roba con un sapore strano, che mi sembra di conoscere.
Palmira, che ha imparato a leggere dal videotel e a parlare da
Biscardi dice che secondo lei c'è qualcosa di anomalico che non
vassi in quel cibbo e sarebbi meglio che controllessimo il sacco dal
di quale proviene. Infatti lo troviamo è c'è scritto: «mangime
contenente soia transgenica, moltiplicatori della lattazione,
antibiotici e proteine di origine animale». Ecco cos'era quel
sapore, era piscione! Ci hanno dato da mangiare i resti di
Genziana!
Io vomito tutta notte, Teresa ha un
incubo tremendo nel quale viene munta da Michele Cucuzza, Cordelia
ci invita a riflettere sulla caducità della vita bovina e compone la
seguente poesia: «Cos'è la vita infine?
Oggi siam qui, domani scaloppine.»
Ma il peggio deve ancora venire. Portano via Umbertina, e tremiamo
per la sua sorte. Invece torna, tutta strana. Dice che è stata
scelta per un corteo padano, l'hanno dipinta di verde e portata in
città, ha dato la coda a Bossi e sente che la sua vita non sarà più
la stessa. Mi chiede da dove vengo e le rispondo che sono toscana.
La sento sibilare <<terrona», e appartarsi. Durante la notte
comincia a tremare e a urlare «Un impegno concreto! Aiutare chi sta
dietro». Noi non capiamo se ha male alla coda o allude ai vitelli
che stanno dietro al nostro box ma quelli stanno benissimo, anzi ci
gridano: <<basta far casino, dormite, brutte vacche>>. Questi
giovani!
Il giorno dopo Genziana peggiora,
comincia a dire che il suo latte non deve finire nelle scamorze del
sud improduttivo, e quando viene il veterinario che è siciliano,
aspetta che sia a tiro e poi lo scalcia, la portano via con la bava
alla bocca, irriconoscibile, mentre lancia oscure minacce alla
magistratura e agli gnu africani.
Palmira ci informa sulla gravità della situazione. Dice che c'è un
epidemia detta "mucca pazza". Gli umani ci hanno contagiato col
mangime cannibale e adesso noi contagiamo gli umani. Capito che
ipocriti, non chiamano il morbo "allevatore pazzo", o "commerciante
di mangimi stronzo", danno la colpa a noi! Come se gli umani non
ingurgitassero ogni giorno alimenti avvelenati da loro: cibi
transgenici, formaggi al polistirolo, vino all'antigelo, frutta al
pesticida, pesce al mercurio, cavoli all'uranio impoverito. E le
pazze saremmo noi? Mi arrabbio tanto che comincio a tremare e
bisogna che mi calmi se no portan via anche me. Per fortuna arriva
una buona notizia.
Samantha è stata scelta per la monta, cioè conoscerà biblicamente un
bellissimo toro. È tutta eccitata, le acconciamo la coda con le
treccine rasta e le lustriamo le corna col Sidol, è bellissima
quando la portano via, come la invidiamo! Ma ritorna appena due ore
dopo, depressa. Racconta che le hanno messo delle grosse
giarrettiere, poi è entrato il promesso sposo. Era un bellissimo
toro spagnolo, Alonzo Miguel de Miura y Bocadillo, con muscoli da
palestrato ed un piercing sul naso. Ma non l'ha neanche potuto
avvicinare, erano separati da uno steccato. Appena lui si è
eccitato, gli hanno messo davanti una mucca di legno che all'interno
aveva un inserviente con la provetta in mano. Alonzo ha trombato la
similmucca e tutto il seme l'han tenuto per la fecondazione
artificiale. Samantha ha muggito di dolore tutta notte, abbiam
cercato di consolarla dicendo che avremmo scritto in Vaticano,
Palmira poco psicologa le ha regalato un poster di una corrida e
tutto è precipitato. La mattina Palmira mi sveglia dicendo che c'è
Samantha che balla il flamenco, ma non era flamenco, era il tremito
del morbo, e poi la poverina ha cominciato a muggire «Alonzo Alonzo
amore mio vengo da te» , è stramazzata e l'han portata via. E tre.
Poi è toccato a Cordelia. I segni
della pazzia sono stati subito evidenti. Ci siamo accorti che non
ascoltava più Muti ma Marilyn Manson, ha rotto a calci la mungitrice
automatica ed ha iniziato a concionare: «Meglio morta che
prigioniera, bovini bufalidi e bisonti, ribellatevi, cavie rompete i
labirinti, ostriche mordete gli chef, morte a Buffalo Bill e alle
pelliccerie». Poi ha sfondato la barriera del box e si è lanciata in
strada, caricando un Tir che trasportava suini. Il Tir è uscito di
strada, i maiali hanno conquistato la libertà, e Cordelia ha trovato
un'eroica morte.
Così siamo rimaste in tre, ognuna
spiando l'altra per paura del contagio. |